Villa Doria Pamphilj

Via di San Pancrazio. (Apri Mappa)
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Descrizione

Villa Doria Pamphilj è la più grande villa storica romana (180 ettari). Situata sul Gianicolo, colle dedicato a Giano, è ancora delimitata da antichi tracciati romani come via Aurelia Antica, che corre parallela all'acquedotto Traiano Paolo. È l'unica villa che ci è pervenuta sostanzialmente integra nella sua struttura, salvo il taglio dell'Olimpica avvenuto negli anni '60. Oggi il ponte installato all'altezza di Largo Martin Luther King permette il collegamento fra le due parti. Nel 1630 Panfilio Pamphilj acquistò da Giacomo Rotolo una vigna con annesso casino. Quando nel 1644 Giovanni Battista Pamphilj divenne pontefice con il nome di Innocenzo III, il nucleo più antico fu ampliato con l'acquisto di nuovi possedimenti. Autori della villa furono lo scultore Alessandro Algardi e il pittore Giovanni Francesco Grimaldi su commissione di Camillo Pamphilj. Tra il 1644 e il 1652 fu costruito il Casino del Bel Respiro concepito sia all'esterno che all'interno come mostra di sculture antiche inserite in partiti architettonici. Nel settecento la villa venne parzialmente rinnovata da Gabriele Valvassori, Francesco Nicoletti e Francesco Bettini. La villa nel 1849 fu teatro della sanguinosa battaglia per la difesa della Repubblica Romana dalle truppe francesi di Napoleone III. Dopo un primo esproprio negli anni '30 e l'apertura della via Olimpica, nel 1960 in occasione delle Olimpiadi, che tagliò in due il Parco, la villa è divenuta di proprietà del Comune di Roma ed aperta al pubblico nel 1971. 

Ingresso
L'ingresso attuale della villa nasce dalla fusione, nella seconda metà dell'800, fra l'originale Villa Pamphilj e Villa Corsini. Originariamente l'ingresso principale era quello posto in corrispondenza della Porta San Pancrazio, che costituiva l'accesso a Roma dalla consolare Aurelia. L'Arco dei Quattro Venti, disegnato dall'architetto Busiri Vici a metà dell'Ottocento, richiama il disegno di Porta San Pancrazio. 

Palazzina Corsini e Valle dei Daini
Sul piazzale dopo la pineta affaccia la Palazzina Corsini, edificio settecentesco rimaneggiato tra il 1866 e il 1869, che oggi ospita la Casa dei Teatri, due biblioteche e spazi espositivi. Da qui si domina la Valle dei Daini, un'area si 60.000 mq soggetta a diverse mutazioni, oggi una selva impraticabile di piante infestanti; la valle era abitata un tempo dai daini in libertà. Faceva parte della Villa Corsini ed era sistemata come giardino alla toscana. Era chiusa a nord dai giardini terrazzati organizzati in stile geometrico, verso valle si concludevano con una prospettiva d'acqua basata su un muro ortogonale strutturato su una serie di archi alla cui base erano posti alcuni bacini d'acqua. Dalla valle dei daini si presentava una sequenza prospettica costituita, in primo piano dalla prospettiva d'acqua, poi dai giardini terrazzati e conclusa dalle arcate dell'acquedotto. Tale sistemazione è attribuita a Giovan Battista de Rossi. La Valle dei Daini è notevole anche per le testimonianze geologiche che offre: in alcuni punti sono affiorati depositi caratterizzati da strati successivi di fasi vulcaniche e di fasi sedimentarie tra i quali si osservano le sabbie dorate che diedero alla zona l'antico nome di "Monte d'Oro" oggi trasformato in Monteverde. Nel fondo della Valle affiora in più punti lo strato di "argille azzurre" relative alla prima fase formativa della valle del Tevere.

Casino del Bel Respiro e Giardino del Teatro
Lungo il Viale del Maglio si giunge al Casino del Bel Respiro, anticamente detto anche Palazzo delle Statue. L'edificio barocco, realizzato da Algardi e Grimaldi, è caratterizzato da una mostra di sculture inserite in partiti architettonici, ed è abbellito dai Giardini Segreti. Il Giardino del Teatro, costruito tra il 1644 e il 1652 costituisce la parte più importante di Villa Pamphilj. Nel 1852 Andrea Busiri Vici, creò un sistema di viali che si snodano intorno alla fontana di Giacomo Della Porta. Il giardino ospita due pregevoli statue: quella della Fontana del Fauro e quella della Fontana della Venere. Proseguendo si trova, sulla sinistra, la cappella Doria Pamphilj in stile neogotico, e la Fontana del Giglio. Sulla via Aurelia Antica al civico 183 è collocata la Villa Vecchia, la costruzione più antica della villa, realizzata sfruttando i resti dell'Acquedotto Traiano-Paolo. Alle spalle è il giardino della Villa Vecchia, dove oggi è stato ricreato un giardino all'italiana. 

Casale di Giovio
Il Casale Giovio è un'importante testimonianza funeraria di età romana, situata nel settore occidentale di Villa Doria Pamphilj.
Il settore occidentale di Villa Doria Pamphilj è interessata da importanti testimonianze funerarie di età romana. Il Casale Giovio, già completamente ristrutturato alla fine del XVIII secolo, era, nella sua fase originaria, un sepolcro di età imperiale del tipo a tempietto. L’edificio antico era costituito da un’aula rettangolare con accesso ad ovest, probabilmente attraverso un avancorpo. La distanza di circa 140 metri dalla via Aurelia fa supporre che l’edificio fosse raggiungibile da un diverticolo che si staccava dell’arteria principale. Quanto resta del sepolcro, meglio conservato sul lato nord, presenta una struttura muraria con cortina di laterizi caratterizzati da una variazione cromatica che va dal rosso cupo al giallo. Sono integrazioni moderne il primo piano e il corpo aggiunto all’estremità del lato occidentale; quest’ultimo verosimilmente costruito sul nucleo cementizio pertinente alla gradinata di accesso del sepolcro antico. 

Strutture sportive
Oltre alla pista da pattinaggio e al campo da polo, abitualmente utilizzato per il gioco del calcio, la villa offre agli sportivi due percorsi attrezzati. La parte collocata ad ovest di via Leone XIII (via Olimpica) ha l'aspetto tipico della campagna romana ed è servita da un'area gioco bambini, oltre ad essere abbellita da un laghetto alimentato da una cascatella artificiale, ideale per i picnic. Dalla primavera 2003 è disponibile un "Punto Jogging".