Villa Celimontana

Via della Navicella 12. (Apri Mappa)
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Descrizione

Situata sulle alture del Monte Celio, la villa affaccia sul Semenzaio di S. Sisto ed è confinante con il Parco di San Gregorio al Celio. Il Celio fin dall'antichità è stato oggetto di particolare interesse in quanto ricco di una rigogliosa vegetazione, tanto da essere denominato mons querquetulanus (monte delle querce), e di abbondanti acque sorgive. Fu il duca Ciriaco Mattei, nel XVI secolo, a trasformare quella che era una vigna in un vero e proprio parco. Partendo da Piazza della Navicella si arriva all'edificio principale che oggi ospita la Società Geografica Italiana. Percorrendo il viale Cardinale Francesco Spellman, si incontra un'area caratterizzata da resti archeologici; si costeggia quindi il tempietto neogotico giungendo all'area attrezzata per il gioco dei bambini, dove è possibile anche noleggiare dei pony. Il Belvedere si affaccia sul Semenzaio di S. Sisto. A sinistra si trova l'obelisco di Ramses II. In direzione della villa si scopre, nella vegetazione, una fontana seicentesca e altri manufatti antichi. Il giardino è ora proprietà della città di Roma e cornice ideale per le colazioni all'aperto. In estate il parco fa da cornice a concerti di musica jazz, ai quali si accede dall'ingresso di Via della Navicella.

Cenni storici
I lavori realizzati nella villa di Ciriaco Mattei furono condotti dal 1581 al 1586 da Giacomo Del Duca, collaboratore di Michelangelo. I lavori furono completati nel 1957 con l'inserimento di manufatti, fontane e arredi scultorei, con l'intervento di Giovanni e Domenico Fontana. Il parco fu arricchito e trasformato successivamente e nell'ottocento assunse le forme del giardino all'inglese. Nel parco si trovavano anche tre giardini segreti con sculture antiche, fontane e aranci amari, e un obelisco egiziano, donato a Ciriaco Mattei dai magistrati capitolini nel 1582, come riconoscimento dei suoi meriti. Proveniva dalla zona dell'Ara Coeli, dove era stato sistemato nel XV secolo. Alla morte di Ciriaco Mattei, la proprietà fu ereditata dal figlio Gian Battista che trasformò l'edificio da sede della collezione a residenza privata e ampliò la superficie dei giardini con l'acquisto di terreni limitrofi. Fu inserita una raggiera di sedici viali e un labirinto di siepi. In seguito le antiche collezioni di antichità della villa andarono perdute o disperse. La stessa villa cambiò più volte proprietario; nel 1813 passò a Manuel Godoy, principe de La Paz y de Basano e ministro del re di Spagna Carlo IV, che trasformò il giardino in parco paesistico. Villa Celimontana venne acquistata dal demanio nel 1915; nel 1925 venne ceduta in uso perpetuo al Comune di Roma che aprì il parco al pubblico.