Terme di Caracalla

Viale delle Terme di Caracalla 52. (Apri Mappa)
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Descrizione

Storia
Il complesso termale costruito da Caracalla tra il 212 e il 217 d.C è uno dei meglio conservati. Le terme, che potevano accogliere più di 1.500 persone, furono restaurate da Aureliano, Diocleziano e Teodorico. Cessarono di funzionare dopo il 537 d.C. in seguito all'assedio di Roma da parte del capo dei Goti, Vitige, che tagliò gli acquedotti per togliere i rifornimenti idrici alla città. Negli scavi effettuati nelle terme, a partire dal XVI secolo, furono rinvenute molte opere d’arte, tra le quali tre famose sculture "farnesiane" (il Toro, la Flora e l’Ercole) ora al Museo Nazionale di Napoli, e le due grandi vasche di granito, ora in piazza Farnese a Roma.


Le terme
Le terme di Caracalla presentano una pianta simile alle Terme di Traiano. Ai due lati del corpo centrale vi sono una serie di ambienti disposti in modo speculare, divisi dagli ambienti disposti sull’asse centrale, costituiti dal calidarium, la vasca di acqua calda, il tepidarium, un’aula basilicale e la grande piscina di acqua fredda (natatio), con cui si concludeva il bagno. Si entrava da alcuni vestiboli adiacenti alla piscina; da qui si passava allo spogliatoio (apodyterium), e quindi si passava in una grande palestra collegata con una serie di ambienti con vasche. Si giungeva quindi alla grande sala circolare del calidarium, con copertura a cupola. Ampie finestre permettevano al sole di scaldare l’ambiente dalla tarda mattinata al tramonto. Al centro doveva esserci una vasca circolare, mentre altre minori si trovavano tra i pilastri che sorreggevano la cupola. Lo stesso percorso fino alla vasca di acqua calda poteva essere effettuato dalla metà opposta dell’edificio, in tutto identica. Interessanti sono i sotterranei delle terme, una vera rete di ambienti dove si svolgevano tutte le attività di servizio per il funzionamento. In uno di questi ambienti fu anche installato il più grande mitreo di Roma.