Porticus Aemilia

Via Beniamino Franklin. (Apri Mappa)
(75)

Descrizione

La Porticus Aemilia prende nome dai censori L. Emilio Lepido e L. Emilio Paolo, che la edificarono nel 193 a.C.
Si tratta di un vasto complesso di magazzini destinati a contenere le merci che giungevano a Roma attraverso il Tevere e che venivano scaricate presso il vicino porto fluviale, in corrispondenza del moderno quartiere di Testaccio. 

L’aspetto era di un grande capannone lungo circa 500 metri e largo 60, diviso internamente da 294 pilastri in sette navate digradanti a due a due verso il Tevere e coperte da volte a botte. L’edificio, strettamente collegato al porto fluviale costruito alla fine del III secolo a.C., era situato nella zona retrostante l’Emporio, grande piazza destinata al mercato delle merci. 

Si tratta del più grande edificio commerciale costruito dai Romani, come risulta anche dalla Forma Urbis Severiana, e del più antico esempio a Roma di edificio realizzato con la tecnica dell’opera incerta. Resti delle sue strutture sonotuttora visibili tra via Rubattino e via B. Franklin, nel quartiere Testaccio.