Museo Nazionale Romano - Crypta Balbi

Via delle Botteghe Oscure 31. (Apri Mappa)
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Descrizione

Il Museo della Crypta Balbi è ospitato in un complesso tra Via delle Botteghe Oscure e via Castani che comprende due case di origine medievale su via Botteghe Oscure e il “dormitorio Barberiniano” su via Caetani. 

L’allestimento studiato e i percorsi di visita previsti consentono di percepire l’articolazione degli antichi edifici e le vie di comunicazioni originarie, in un’area che ha avuto una sostanziale continuità di vita dall’epoca romana ai giorni nostri. Lo scavo archeologico integrale e il progetto di recupero di tale importante complesso, che può ritenersi uno dei più riusciti progetti di archeologia urbana, è stato condotto per venti anni circa a partire dagli anni ‘80, ed ha consentito di comprendere le varie fasi edilizie dell’area. 

In epoca romana l’area era occupata da un vasto cortile porticato annesso al teatro di Balbo eretto nel 13 a.C., poi trasformato e adattato nelle epoche successive, soprattutto medievale e rinascimentale con l’insediamento del Monastero di Santa Maria Domine Rose sorto nell’VIII secolo, le case dei mercanti costruite dopo il Mille a ridosso del muro della Crypta, il Conservatorio di Santa Caterina dei Funari edificato nel XVI secolo. 

Al pianoterra sono esposte le trasformazioni di questo settore del centro storico così come documentate dallo scavo; in particolare al piano terra e al primo piano è illustrata la cultura cittadina a Roma tra V e X secolo attraverso l’esposizione di materiali che documentano le attività produttive e artigianali dell’epoca, quali manufatti provenienti dal deposito di VII secolo della Crypta che ha restituito una ingente quantità di vasellame da mensa, da cucina e da trasporto; oltre i reperti dello scavo della Crypta sono visibili altri contesti importanti provenienti da scavi urbani recenti e da collezioni storiche, in particolare i materiali dei Fori, del Colle Oppio, del Celio. Dalle raccolte storiche provengono materiali numismatici (collezione Gnecchi e Vittorio Emanuele III).