Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo

Lungotevere Castello 50. (Apri Mappa)
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Descrizione

Sede dal 1925 del Museo Nazionale destinato ad accogliere collezioni di arte e storia nonché cimeli dell’Esercito Italiano in una cornice monumentale restaurata per l’occasione, Castel Sant’Angelo, monumento-simbolo della pratica romana del “riuso”degli edifici dell’antica Roma, svetta con la sua mole imponente sulla sponda destra del Tevere poco lontano dalla basilica di San Pietro, al termine della infilata prospettica del berniniano Ponte Sant'Angelo. 

La storia complessa e stratificata del monumento, riconducibile dunque ai tre nuclei principali costituiti dalle vestigia romane del mausoleo imperiale (la rampa elicoidale con i quattro giganteschi sfiatatoi, la sala delle urne destinata alle ceneri della famiglia imperiale con i tre ambienti sovrapposti ricavati nel cilindro terminale della mole), dal castello fortificato (con il giro di ronda ed i quattro bastioni dedicati agli evangelisti) e dagli appartamenti papali (nei quali sono da annoverarsi quei piccoli gioielli rappresentati dalla cappella di Leone X e dalla stufa di Clemente VII) costituisce ad un tempo sostanza e cornice del percorso espositivo che vanta collezioni eterogenee di sculture, dipinti, reperti marmorei, armi, mobili ed oggetti di varia provenienza, in parte recuperati nello scavo della rampa elicoidale del mausoleo, in parte ceduti dal Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano e dal disciolto Museo Artistico Industriale, in parte acquisito sul mercato antiquario e a seguito delle mostre allestite per celebrare l’Esposizione Universale del 1911. Piccola ma di notevole qualità la pinacoteca costituita dai lasciti delle collezioni.

Menotti e Contini Bonaccossi è dislocata nelle sale degli appartamenti storici secondo un criterio museografico di “arredo in stile”: l’eterogeneità delle opere è compensata dalla preziosità degli autori tra cui si distinguono Crivelli, Lotto, Dossi e Signorelli mentre fulcro della collezione di sculture è l’angelo in pietra di Raffaello da Montelupo ora nel Cortile d’Onore ma fino al 1752 posto sulla sommità del castello e legato alla leggenda medievale secondo la quale all’epoca di Gregorio Magno la sua apparizione causò la cessazione di una pestilenza. 

Nella collezione delle armi, invece, disposta nelle salette di Pio IV alla sommità del monumento e interessata da un nuovo allestimento non ancora completato, si è voluta privilegiare la natura di oggetto di raffinato antiquariato piuttosto che quella di cimelio, selezionando comunque pezzi sicuramente legati alle vicende di Castello; vi si trovano esposti armi, corredi ed uniformi dal XV al XIX secolo.

Sale Adrianeo e Festoni
- Escluse da anni dall’itinerario di visita del Museo, le due sale tornano ad essere visitabili dopo i lavori di restauro che, iniziati nel giugno 2007, hanno interessato oltre ai 60 mq. di fregi anche le pareti, i pavimenti e i soffitti lignei, gli elementi lapidei, l’impiantistica, ecc. nell’obbiettivo, non solo di conservare l’apparato decorativo, ma anche di migliorare significativamente la qualità di fruizione degli ambienti nel loro complesso.

Con il restauro appena compiuto i due fregi, realizzati tra il luglio del 1544 e il luglio dell’anno successivo da Luzio Luzi, Prospero Fontana e aiuti, hanno ritrovato la varietà e l’intensità della cromia originaria, e le analisi diagnostiche, che hanno permesso di individuare i materiali usati e la tecnica esecutiva adottata, hanno contribuito a conoscere meglio le diverse mani degli artisti che operarono sul cantiere.