Monte Testaccio

Via Nicola Zabaglia 24. (Apri Mappa)
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Descrizione

È una collina artificiale formata esclusivamente dai frammenti o cocci (in latino "testae" da cui il nome Testaccio) di milioni di anfore usate per il trasporto delle merci che sbarcavano in epoca romana nel vicino porto fluviale, sistematicamente scaricati ed accumulati con ogni probabilità tra il periodo augusteo e la metà del III secolo d.C.
Il Monte, con un perimetro di base di circa un chilometro ed un’altezza massima di 54 metri sul livello del mare, costituisce una importante fonte storico-documentaria sullo sviluppo economico dell'impero romano, sulle relazioni commerciali tra Capitale e province, nonché sulle abitudini alimentari dei romani. Infatti, molte anfore, provenienti in prevalenza dalla Betica (odierna Andalusia) e dalla Bizacena (Africa settentrionale) contenenti olio di oliva, conservano il marchio di fabbrica impresso sulle anse, mentre altre presentano i tituli picti, ovvero delle note scritte a pennello in cui sono riportati il nome dell'esportatore, le indicazioni sul contenuto, i controlli eseguiti durante il viaggio e la data.