Insula dell'Ara Coeli

Piazza D'Aracoeli. (Apri Mappa)
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Descrizione

L’edificio, di cui si conoscevano alcuni ambienti già nel Settecento, fu scoperto durante i lavori del 1926 per l’isolamento del Campidoglio; venne eliminato un intero quartiere con importanti edifici medievali, tra cui la casa di Giulio Romano e la settecentesca chiesa di Santa Rita (poi ricostruita), che aveva inglobato l’abitazione romana. 

Insieme con l’insula, fu scoperto un campanile romanico ed un’abside con affresco trecentesco, tuttora visibili, della chiesa di S. Biagio de Mercatello (XI secolo), divenuta Santa Rita nel '600. 

L’edificio, di cui si conservano quattro piani ed i resti di altri due, costituisce un raro esempio di casa d’affitto di epoca imperiale, oltre quelle note di Ostia Antica. Il termine insula indicava in origine la singola casa circondata da uno spazio libero; alla fine della repubblica, il termine indicava la casa d’affitto, mentre la domus era la casa di proprietà, con atrio e peristilio. L’esigenza di alloggi per la popolazione in continuo aumento di Roma e la carenza di terreni edificabili indussero a costruire edifici con sviluppo in altezza. 

Augusto emanò opportuni provvedimenti che regolassero, per motivi di sicurezza, l’altezza delle insulae, fissata a 21 metri, poi ridotta a 16 da Traiano. La speculazione edilizia portò comunque spesso ad aggirare questi provvedimenti, costruendo piani arretrati rispetto alla facciata degli edifici. Dell’insula dell’Aracoeli non è attualmente visibile l’intera facciata; pianterreno e primo piano sono infatti a circa 9 metri sotto l’attuale piano stradale. 

Esistono una dettagliata documentazione grafica eseguita al momento della scoperta e un plastico conservato al Museo della Civiltà Romana. Il fabbricato, del II secolo d.C., è in opera laterizia, mentre la parete di fondo, che poggia direttamente sulla roccia tagliata a picco dell’Arce capitolina, è in opera reticolata ed è databile al I secolo d.C. La facciata in cortina laterizia non era intonacata e dava su un cortile, di cui si conservano due lati. La fronte venne in seguito arricchita da un portico con cinque tabernae che davano sul cortile, ma non conosciamo le attività che vi si svolgevano. 

Sopra l’ingresso delle tabernae sono le finestre arcuate del mezzanino con pavimento a mosaico bianco e nero; nel mezzanino vivevano probabilmente i proprietari dei negozi sottostanti, collegati a questi tramite gradini in muratura o una scala in legno. Il secondo piano è costituito da sei stanze con volte a botte, appartenenti probabilmente a due unità abitative di tre stanze ciascuna; alcuni ambienti presentano sulla parete di fondo delle porte che conducono a piccole stanze scavate nella roccia, probabilmente di età medievale. 

Sulla fronte si aprivano finestre quadrate. Il terzo piano è diviso in quattro parti; le prime tre sono di tre stanze con ingresso; la quarta è costituita da un unico ambiente a pianta trapezoidale. Tutti gli ambienti sono coperti da volte a botte. Il quarto piano, di cui restano il muro addossato al Campidoglio in opera reticolata e laterizia e alcuni muri divisori, oltre ai resti del campanile, doveva essere diviso come il piano inferiore. È stato calcolato che nell’insula alloggiassero circa 380 persone.