Fosse Ardeatine

Via Ardeatina 174. (Apri Mappa)
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Descrizione

Si tratta delle cave assurte a tragica fama per l’eccidio di 335 prigionieri perpetrato, la sera del 24 marzo 1944, dalle truppe d’occupazione tedesche come rappresaglia per i 33 commilitoni caduti durante l’azione di guerra condotta dai partigiani a Via Rasella. 

Tra le 335 vittime, scelte a caso, c'erano diversi prigionieri politici, tradotti dal carcere di via Tasso, numerosi ebrei ed alcuni civili. 

Oggi il luogo è uno dei monumenti ai valori della Resistenza. All’entrata un gruppo di tre figure in travertino idealizzano quelle dei caduti. 

Una galleria si immette nell’antica cava di pozzolana e conduce al luogo dell’eccidio dove sorge il Sacrario. Nel luglio 1944 alcune vedove (tra le quali ricordiamo Lucia Zauli ved. Stame, Maria Giannandrea ved. D'Aspro ed Elvira Senesi ved. Giacchini), col cuore distrutto dal dolore, ma non prive di coraggio e di volontà, salirono le scale del Campidoglio per fare qualcosa di valido a ricordare nel tempo il Sacrificio di quegli Eroici Caduti. E, infatti, in via Montecatini 11, nei locali di proprietà del Comune di Roma, l'ANFIM (Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri Caduti per la libertà della Patria) iniziò - fra mille difficoltà finanziarie - la sua attività intesa a tener viva la memoria di quanti lottarono e caddero per la libertà della Patria.