Complesso Archeologico del Sessorio - Santa Croce in Gerusalemme

Piazza di Santa Croce in Gerusalemme. (Apri Mappa)
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Descrizione

L’area intorno alla Chiesa di Santa Croce in Gerusalemme è ricca di resti archeologici riferibili ad un unico complesso, una villa imperiale di età Severiana (III secolo d.C.). Si tratta del Palazzo del Sessorio (nome forse derivato dalla parola “sedeo”, soggiorno).

Nel IV secolo la villa fu utilizzata come residenza da Elena, madre di Costantino, che vi fece effettuare numerosi restauri e ricostruire le Terme, di età Severiana, da lei chiamate Eleniane. Di tutto il complesso termale rimane attualmente la grande cisterna di Via Eleniana, costituita da dodici ambienti comunicanti tra loro tramite aperture ad arco.

Nell’area sorgeva anche il Circo Variano (lungo 630 m), la cui costruzione iniziata sotto Caracalla fu completata da Elagabalo (Sesto Vario Avito Bassiano) da cui il circo prese il nome.

Un altro edificio facente parte del complesso del Sessorio è il cosiddetto Tempio di Venere e Cupido. Si tratta di una grande aula rettangolare absidata con cinque grandi finestre ad arco, coperta da una semicupola. Il nome deriva dalla credenza popolare secondo la quale sarebbero state trovate al suo interno delle statue di Venere e Cupido. I resti dell’edificio sono oggi visibili nel giardino del Museo della Fanteria.

Al Palazzo Sessoriano apparteneva anche l’Anfiteatro Castrense, il secondo anfiteatro di Roma dopo il Colosseo.

In origine presentava una facciata con tre ordini di arcate scandite da lesene e semicolonne con capitelli corinzi; all’interno un unico ordine di gradinate permetteva una capienza di poche migliaia di spettatori. Le dimensioni più piccole rispetto al Colosseo si devono al carattere privato dell’edificio, in cui si svolgevano spettacoli riservati all’Imperatore e alla sua corte. Con la costruzione delle Mura Aureliane (271-275 d.C.), alcuni edifici furono inglobati nella nuova cinta muraria, come l’Anfiteatro Castrense, le cui aperture completamente tamponate sono ancora visibili in viale Castrense; altri edifici, come il Circo Variano, vennero invece tagliati dalla nuova opera difensiva.

Tra le sezioni riportate alla luce è visitabile la parte recentemente scavata di una casa di età imperiale (II-III sec.), attribuita ad Aufidia Cornelia Valentilla, con mosaici e resti di affreschi parietali di colori vivaci.