Carcere Mamertino

Clivo Argentario 1. (Apri Mappa)
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Descrizione

Questo il nome con cui, fin dal medioevo, si indica l’antica prigione di Stato chiamata Tullianum. Il luogo è legato alla memoria dei santi Pietro e Paolo, ma sembra priva di fondamento la tradizione che li vuole qui reclusi, per nove mesi, prima della fuga avvenuta grazie alla conversione dei carcerieri. La facciata attuale in travertino, che copre una più antica in blocchi di tufo, presenta una grande iscrizione dove compaiono i nomi dei consoli C. Vibio Rufino e M. Cocceio Nerva. All’interno un ambiente trapezoidale comunica attraverso un foro sul pavimento, oggi non più utilizzato e sostituito da una scala moderna, con una sottostante stanza circolare. È questo un luogo davvero terribile dove venivano gettati e poi strangolati i prigionieri di Stato: questa sorte fu riservata anche, fra i tanti, a Giugurta e Vercingetorige. Ritenuto sacro fin dal Quattrocento, il Carcere Mamertino fu consacrato nel 1726 a San Pietro in Carcere.