Bioparco

Piazzale del Giardino Zoologico 1. (Apri Mappa)
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Descrizione

Il Bioparco è il giardino zoologico di Roma. Attualmente ospita 1144 animali di 222 specie diverse. Si trova all'interno di Villa Borghese.

Il Bioparco fu concepito, come zoo, nel 1908 da un'organizzazione il cui scopo era quello di destinare una zona della città come esibizione di specie animali esotiche a scopo educativo. Lo zoo aveva una superficie di circa 12 ettari e fu costruito nella parte settentrionale di Villa Borghese. I lavori iniziarono il 10 maggio 1909 per terminare nell'ottobre del 1910 con una spesa di Lit. 1.477.147.90. Il 2 novembre, arrivava a Roma il treno che portava da Amburgo il primo gruppo di animali destinato a popolare i vari ambienti preparati per loro. Lo zoo fu inaugurato tra grandi festeggiamenti il 5 gennaio del 1911. Primo direttore della struttura fu lo zoologo tedesco Knottnerus-Meyer.

Lo zoo fu interamente progettato da Carl Hagenbeck, all'epoca famoso addestratore, che aveva già aperto uno zoo ad Amburgo. Infatti il parco aveva lo stesso stile di quello tedesco: canali e fossati al posto delle sbarre, ed ampi spazi verdi.

Inizialmente lo zoo ebbe grande successo, che però non durò a lungo anche a causa della Guerra Libica e poi della prima guerra mondiale. Il 20 novembre 1917 il Comune assunse la gestione diretta del Giardino.

Il 6 agosto 1919 il Comune di Roma deliberava che il giardino divenisse un'Azienda municipalizzata, decisione approvata provvisoriamente dalla Commissione Reale per i crediti, ma subordinata all'approvazione degli elettori. Il Commissario del Comune Cremonesi decise di affidare l'amministrazione del Giardino ad una Sovrintendenza esterna diretta dal barone Alberto Fassini, in questo modo venne evitato l'obbligo del Referendum previsto dalla legge.

Questo permise diversi interventi sullo stato del Giardino come restauri delle costruzioni, ampliamenti degli spazi ed un marcato aumento degli introiti che per l'Anno Santo del 1925 raggiunsero la cifra di Lit. 1.718.892,31. Nello stesso anno la Commissione riunita per il consuntivo approvava l'installazione di un impianto idrico, la messa a dimora di una grande quantità di flora anche esotica in consonanza con i vari reparti dello zoo, e l'estensione del giardino ad alcune aree incolte prospicienti, venne prospettata una grossa vasca per gli orsi, la casa delle giraffe in stile moresco, un ampio viale di fronte e l'ingresso per facilitare l'afflusso dei visitatori, un nuovo acquisto di animali per rendere il giardino più rappresentativo per la fauna mondiale.

Con una spesa che dal 1925 al 1930 fu portata a Lit. 974.056,95 per gli acquisti di animali anche di una certa rarità. Oltre agli acquisti la fauna venne arricchita da svariate donazioni soprattutto pervenute dalle Colonie africane da parte dei vari Governatori. Poi ci furono le nascite in special modo tra i mammiferi.
Nel luglio del 1930 Alberto Fassini lascia la sua carica di Commissario sostituito dal conte Guido Suardi che gettò le basi per la trasformazione del Giardino in una istituzione culturale con la realizzazione del Museo Civico di Zoologia, assente in una città come Roma, seguito successivamente dal Museo Coloniale per la raccolta delle importanti documentazioni etnografiche disperse in vari luoghi della capitale.
Nel 1933, l'architetto Raffaele De Vico, iniziò dei lavori in nuove zone, destinate a due attrazioni principali: una grande voliera e un rettilario che furono terminati nel 1935.

La situazione per lo zoo durante la grande guerra fu davvero precaria ed il suo degrado divenne sempre più evidente, nonostante alcune aree fossero state rinnovate ed altre completamente ricostruite. Comunque particolare importanza fu rivolta alle attività di ricerca scientifica sotto la direzione del Prof. Ermanno Bronzini (1956-1978).

Nel 1970 il rettilario fu chiuso a causa delle sue pessime condizioni. I lavori di ristrutturazione durarono ben nove anni e solamente nel 1983 poté essere riaperto. Il 13 febbraio 1983 è stato inaugurato con una struttura ampliata, rimasta invariata sino ad oggi. Malgrado le tante difficoltà, il Giardino Zoologico ottenne diversi successi riproduttivi con specie rare o minacciate, come l'elefante asiatico (di cui si sperimentò per la prima volta l'allattamento artificiale), il tapiro malese, l'orango, il licaone, il gorilla ed il rinoceronte nero solo per citarne alcuni.

La prima idea di trasformare lo zoo in un bioparco fu presentata la prima volta nel 1994. Nel 1997 fu presentato il progetto di come avrebbe dovuto presentarsi nel futuro il parco; questo seguiva i principi enunciati dalla Gilman Foundation e conteneva le linee guida per i futuri sviluppi. Nell'aprile del1998 fu fondata la società Bioparco S.p.a. grazie ai finanziamenti del Comune di Roma (51%), della Costa Edutainment (39%) e del Gruppo Cecchi Gori (10%). A causa degli scarsi successi economici conseguiti, è stata creata una Fondazione che gestisce lo zoo dal 2004.